Il disturbo dell’adattamento quale malattia professionale
CTU disturbo dell’adattamento quale malattia professionale
Con la sentenza n. 15957 del 07.06.2024, la Cassazione afferma che la presenza di un clima lavorativo che crea stress è un fatto ingiusto che, anche in assenza di una condotta mobbizzante, fa sorgere in capo al dipendente un diritto al risarcimento.
In più occasione la S.C. ha avuto modo di affermare che “nell’ambito del sistema del T.U. in materia di infortuni sul lavoro, sono indennizzabili tutte le malattie di natura fisica o psichica la cui origine sia riconducibile al rischio del lavoro, sia che riguardi la lavorazione, sia che riguardi l’organizzazione del lavoro e le modalità della sua esplicazione; dovendosi ritenere incongrua una qualsiasi distinzione in tal senso, posto che il lavoro coinvolge la persona in tutte le sue dimensioni, sottoponendola a rischi rilevanti sia per la sfera fisica che psichica (come peraltro prevede oggi a fini preventivi l’art. 28, comma 1, T.U. 81/2008.
Si allega un’interessante consulenza tecnica d’ufficio, espletata in un giudizio patrocinato dall’avv. Francesco Gentile, che ha riconosciuto il nesso di causalità tra il disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso e gli eventi connessi all’attività lavorativa.
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